Il Rating bancario spiegato in modo semplice e pratico
Se sei un imprenditore e stai cercando di comprendere, in modo semplice e pratico, come funziona e come migliorare il rating bancario della tua, azienda… sei nel posto giusto.
Prima di entrare nel dettaglio però, ritengo sia opportuno fare chiarezza sul significato di rating.
Il termine rating, in generale, esprime il rischio di credito di una controparte.
Sicuramente ne hai sentito parlare in vari contesti, che vediamo di approfondire.
Alcune tipologie di rating
- Rating Paese (o rischio-Paese): Per esempio, a fine 2011, l’impennata “dello spread” che ha causato la crisi del governo Berlusconi e l’insediamento al governo di Mario Monti era dovuta anche al peggioramento del rating assegnato all’Italia dalle varie società internazionali di rating. Se vuoi approfondire, ti segnalo uno dei vari articoli di quel periodo;
- Rating Bancario (o rischio-banca): Con l’avvento della crisi economica del 2008, si è parlato molto delle varie banche che sono andate in difficoltà e ci siamo abituati a sentire il termine rating collegato alle banche. Se come imprenditore hai dei risparmi personali, potresti (e dovresti) analizzare il rating attribuito alle banche dalle varie società di rating internazionale prima di acquistare azioni oppure obbligazioni di quella banca. Non è un metodo scientifico, ma è un sempre un metodo. Puoi approfondire un recente articolo apparso su Milano Finanza che analizza i rating assegnati alle principali banche italiane;
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Rating Aziendale (o rischio-azienda): E’ il rating che viene assegnato alle aziende e può essere attribuito da:
- Società di rating Internazionale quali Standard & Poor’s, Moodys e Fitch (in genere rilasciano rating a società a livello Internazionale quotate in borsa);
- Società di Informazioni commerciali: In Italia ci sono diverse società specializzate che, ad esempio, ti possono fornire un rischio di credito (rating) su un tuo fornitore. Se fai una verifica, scoprirai che hanno attribuito un rating anche alla tua azienda;
- Banche che affidano la tua azienda: ogni banca è obbligata ad attribuire un rating ad ogni cliente affidato. In questo articolo andiamo ad approfondire quest’ultima tipologia di rating che, per distinguerlo dal rating bancario, chiameremo il rating aziendale attribuito dalla banca (o più comunemente il rating bancario della tua azienda).
Perchè la banca assegna un rating alla tua azienda
A seguito delle Normative Europee di basilea 2, ogni banca che affida la tua azienda, è infatti obbligata a fare una sorta di “pagella”.
Questa regola vale per tutti i clienti affidati dalle banche, privati inclusi.
La banca, a tutela del sistema creditizio e dei risparmiatori, è obbligata ad accantonare una percentuale di patrimonio a copertura degli affidamenti che concede.
Questa percentuale è proporzionale al rischio del cliente, rappresentato appunto dal rating che ti viene assegnato dalla banca.
Pertanto, più la tua azienda viene percepita a rischio alto, maggiore sarà la quota di patrimonio che la banca dovrà accantonare.
Anche se in questo momento potresti pensare che quest’ultimo concetto non ti riguarda, è di assoluta importanza.
In un contesto in cui la relazione con le banche è sempre più difficile a seguito di:
- Una crisi economica più lunga e tortuosa del previsto;
- Norme Europee sempre più restrittive;
- Le difficoltà causate dalla pandemia Covid-19
c’è un unico modo per relazionarti con la banca: sapere come ragiona, come valuta la tua azienda.
Ti sto parlando di conoscere le “regole del gioco”.
Come viene calcolato il rating bancario della tua azienda
Per calcolare il rating, la banca analizza e aggrega tutte le informazioni che possiede, per poter esprimere una valutazione di sintesi sull’affidabilità della tua azienda.
Il rating che ne deriva può essere rappresentato da un valore numerico (ad esempio un rating su una scala da 1 a 10) oppure da una serie di lettere (da AAA a D, seguendo la scala utilizzata dalla società internazionali di rating).
Può variare in base ai diversi istituti di credito e puoi trovarti nella situazione in cui le banche attribuiscono alla tua azienda rating leggermente diversi tra loro.
I fattori che contribuiscono al calcolo del rating sono gli stessi per tutte le banche, ma ogni banca può attribuire a ciasun fattore un peso leggermente diverso rispetto alle altre.
Sono tre le tipologie di informazioni che influenzano il rating bancario della tua azienda:
– Quantitative;
– Qualitative;
– Andamentali.
Entriamo nel dettaglio e analizziamole una ad una.
1. Informazioni Quantitative
La banca estrapolerà queste informazioni dai bilanci della tua azienda.
In particolare, al fine di avere un quadro della tua situazione patrimoniale, economica e finanziaria, saranno analizzati gli ultimi tre esercizi sulla base di diversi parametri:
– Liquidità dell’azienda: indica la capacità a breve e medio termine di mantenere un equilibrio finanziario.
– Solidità: vengono quantificati i beni e le attività in possesso dell’azienda e il rapporto di indebitamento rispetto ai mezzi di cui dispone.
– Redditività: la banca valuterà la capacità dell’azienda di realizzare profitti grazie alla creazione di valore.
– Produttività: questo parametro sarà valutato mettendo a confronto la tua attività con altre realtà del settore.
Queste informazioni, come potrai immaginare, avranno un peso importante al fine della valutazione della tua situazione aziendale, ma la loro analisi andrà a incidere sul rating solo con cadenza annuale.
Inoltre, sono informazioni che hanno fonte aziendale, che saranno quindi oggetto di profonda analisi, per valutare eventuali voci “dubbie”.
Ecco perchè, soprattutto per le piccole e medie imprese, le sole informazioni di bilancio sono molto limitative per la banca.
2. Informazioni Qualitative
I parametri qualitativi servono ad analizzare la situazione della tua azienda inserita in un contesto più ampio.
Anche il settore di appartenenza avrà quindi un peso al fine della valutazione, visto che sarà preso in considerazione l’andamento del mercato di riferimento in cui si muove l’impresa (ad esempio, dopo la crisi immobiliare del 2008, le banche sono molto più restie a finanziare società del comparto edile).
Tra le analisi qualitative vengono analizzati i vari rischi aziendali ( tra i quali: rischio dovuto al passaggio generazionale, capacità del management, coperture assicurative) ma anche elementi che distinguono l’azienda rispetto alla concorrenza (marchi, brevetti, qualità della clientela, differenziazione rispetto alla concorrenza).
Altrettanto importanti saranno tutti i dati ufficiali legati alla situazione della società e dei suoi esponenti, come atti pregiudizievoli, protesti, procedure concorsuali in corso a carico della società e dei vari soci e amministratori.
3. Informazioni andamentali
La valutazione del rating, oltre ai dati quantitativi e qualitativi, tiene infine conto del comportamento tenuto dalla tua azienda nella gestione del conto corrente e nell’utilizzo degli affidamenti.
Questo viene studiato attraverso un’analisi andamentale effettuata dalla banca stessa, che andrà a verificare l’esistenza di sconfinamenti, assegni protestati o non pagati a prima presentazione, ritardi di pagamento nelle rate di mutui, fatture non pagate, percentuale di insoluti elevata o, ancora, anticipi all’esportazione mai rimborsati.
Tutti questi eventi vengono segnalati automaticamente dai sistemi informatici e potrebbero incidere negativamente non solo sulla tua possibilità di accesso al credito, ma potrebbero incrementare il rischio di riduzione parziale o revoca totale degli attuali affidamenti.
La fonte più importante per l’analisi andamentale è la centrale rischi Banca d’Italia: l’unica centrale rischi pubblica a segnalazione obbligatoria da parte degli Intermediari finanziari (non solo banche ma, ad esempio, anche società di leasing e società di factoring).
Questa banca dati, considerata uno degli “strumenti segreti” utilizzati dalle banche, di fatto è uno strumento essenziale per ogni imprenditore.
Se vuoi approfondire, puoi leggere un mio precedente articolo in cui ti spiego cos’è la centrale dei rischi della Banca d’Italia.
Perchè ogni azienda dovrebbe conoscere il proprio rating
Il dato di fatto è che la banca, che tu lo voglia o meno, attribuisce alla tua azienda una sorta di “pagella” che viene chiamata rating.
Perchè si parla così spesso di rating?
La crisi economica del 2008 e il susseguirsi di Norme Europee sempre più stringenti a cui devono sottostare le banche (non hanno scelta!) ha modificato l’accesso al credito delle imprese.
Probabilmente te ne sei già accorto, ma non esiste più la relazione con la vecchia figura del direttore di filiale che aveva ampie autonomie di delibera.
Adesso ci sono norme ben precise, con procedure molto spesso automatizzate che analizzano in tempo reale una miriade di informazioni.
Nell’ era dei BIG DATA, comanda il rating… non il direttore di filiale.
E se non vuoi continuare a confrontarti con la banca “alla cieca”, il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di conoscere il tuo rating, prima che sia troppo tardi.
Perchè devi assolutamente conoscerlo?
- Il rating ti dice se per le banche sei considerato a rischio alto o basso…
- Ti fa capire se hai possibilità di ottenere credito e se il direttore o il gestore corporate con cui ti relazioni ha autonomia per deliberare la tua pratica.
- Rappresenta il vero potere contrattuale che ha la tua azienda nei confronti della banca, soprattutto per quanto riguarda le condizioni (tassi e spese) che ti applica la banca.
- Ma soprattutto di fornisce una preziosissima informazione sulla salute della tua azienda.
I problemi con la banca sono semplicemente sintomi di criticità della tua azienda… e prima te ne accorgi, prima puoi analizzarli e affrontarli.
Come migliorare il rating bancario della tua azienda
Migliorare il rating bancario della tua azienda non è facile, non è immediato… meglio essere chiari da subito.
Ma è possibile!
E puoi iniziare già da ora, facendo un primo passo concreto.
Poi accedere alla principale banca dati che incide fino al 70% nelle valutazioni di merito creditizio della banca e nel calcolo del rating della tua azienda.
Per la banca, i dati in centrale rischi sono molto più importanti del bilancio, per due semplici motivi:
- Sono molto più aggiornati;
- Vengono alimentati dalle banche stesse.
Devi chiedere la centrale rischi per la tua azienda?